LIVE di giovedì 10 aprile

Invecchiare a lungo o invecchiare meglio? Un interrogativo interessante perché investe tantissimi ambiti del nostro benessere e della nostra vita.

Ecco perché vorrei riprendere questa tematica, che abbiamo già affrontato, per approfondire un po’ quelle che sono le “strategie” per un buon invecchiamento. Concentriamoci prima di tutto sulla nostra età biologica, da distinguere da quella cronologica che riguarda essenzialmente la nostra data di nascita… l’età biologica invece è profondamente influenzata da alimentazione e stile di vita. Basti pensare a quanto si è innalzata l’aspettativa di vita nel corso degli anni, grazie al miglioramento della dieta e al controllo delle infezioni. Se per gli antichi romani era di soli 22 anni, ad inizio ‘900 era di circa 40 e negli anni ’60 è arrivata sui 65.

Se consideriamo poi la durata di “vita genetica” per l’uomo, che si aggira intorno ai 120 anni, il termine longevità indica quanto più ci avviciniamo a questo “traguardo” ideale. Mentre si parla di “buona longevità” riferendosi al mantenimento di un’alta efficienza per fisico e mente il più a lungo possibile.

Ecco i 3 fattori chiave, su cui dobbiamo puntare per garantirci questo buon invecchiamento:

1 – alimentazione:

  • puntiamo sulla restrizione calorica, che significa ridurre le quantità a favore della qualità; l’eccesso di calorie è un fattore decisivo nel favorire squilibri ormonali e formazione di radicali liberi (con azione  “tossica” e pro-invecchiamento) oltre che innalzare il rischio di patologie.
  • programmiamo la giornata con 3 pasti + 2 /3 piccoli spuntini (magari l’ultimo prima di dormire).
  • organizziamo ogni pasto in modo equilibrato, basandoci su un tipo di dieta “pro-Zona”: giusto apporto di proteine magre (da carne bianca, pesce azzurro, legumi), carboidrati (per lo più da frutta e verdura) e grassi sani (olio evo, avocado, pesce azzurro, frutta secca, eventuale integrazione di omega3), cereali pochi e integrali.

2 – esercizio fisico:

  • attività aerobica, quindi di bassa intensità e lunga durata (sono sufficienti 30’ – 45’ al giorno): questo tipo di esercizio è perfetto per proteggere la funzionalità polmonare e cardiaca (a questo proposito, un piccolo calcolo per regolarci: la frequenza cardiaca ottimale in allenamento si calcola sottraendo a 220 la nostra età; la frequenza durante l’esercizio dovrebbe attestarsi tra il 65 e l’85% di questa cifra)
  • attività anaerobica, movimento di rafforzamento muscolare, con cui integrare quello aerobico per 2 o 3 volte alla settimana (ricordando che un’attività fisica troppo intensa finisce per avere un effetto opposto, accelerando i processi di invecchiamento!)

3 – tecniche di rilassamento (come la meditazione)

Come sappiamo sono pratiche fondamentali per tenere alla larga lo stress e tutelare il nostro benessere psico-fisico il più a lungo possibile.

Oltre a questi punti chiave, non va mai dimenticata l’importanza della salute orale, e cioè della bocca e di tutti i suoi movimenti che sono i più importanti per vivere: dalla suzione per il bambino (è il primo movimento che facciamo!), a respirare, mordere, masticare, assaporare, deglutire, azioni fondamentali per il nostro star bene.

Per finire, vanno tenuti sempre d’occhio alcuni parametri di cui rinforzeremo sempre più il monitoraggio in Clinica. Oltre che quelli clinici (peso e massa grassa), valuteremo anche valori ematochimici tra cui l’insulina a digiuno, l’emoglobina glicata e la percentuale trigliceridi/hdl colesterolo.

Questo per fare un quadro quanto più preciso e completo dello stato di benessere del paziente, oltre che appunto della qualità del suo invecchiamento.

Chiudiamo proponendo un quesito che dovremmo porci alla fine di ogni giornata: sono più giovane o più vecchio? 😊

Chiedercelo ogni sera potrebbe aiutarci e stimolarci a seguire tutte le “regole” per invecchiare il meglio possibile.

Se vuoi dirci la tua, lascia un commento sulla  pagina facebook  oppure inviami una mail:   ezio@dottoreziocosta.it

A presto,  #staystrong!

Dott. Ezio Costa

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