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Contenti o felici?

Contenti o felici? Questo l’affascinante quesito affrontato in questo intervento, che in un certo senso va ad inserirsi nella scia del tema “come affrontare la paura”. Due aggettivi sinonimi soltanto in apparenza, ma che invece si distinguono molto più di quel che può sembrare. Ad un’attenta analisi, infatti, osserviamo che la contentezza denota uno stato di “quiete”, di “stasi”: contento è chi appunto si accontenta, chi si rifugia in una sorta di comfort-zone in cui si crogiola, apparentemente soddisfatto mentre in realtà avverte la mancanza di qualcosa o il desiderio di un cambiamento che però non ha il coraggio di mettere in atto.

Perché il contento, a ben vedere, ha paura di quello che potrebbe succedere. Una paura che lo blocca, lo inibisce, una paura che altro non è se non un’energia trattenuta che se lui volesse potrebbe liberare per poter così andar oltre i suoi limiti e timori e raggiungere i suoi obiettivi.

È proprio questo il senso che racchiude il termine felicità. Ben lo esplicita la sua origine latina, felix ovvero fertile (come fertilità di eventi), ma ancor meglio la versione inglese, happy, da happen cioè accadere. La persona felice infatti non teme gli eventi, lascia che la vita accada accogliendone tutta l’imprevedibilità, accetta quello che succede con atteggiamento attivo, propositivo. In questo modo è libero di essere se stesso, di ascoltare ed esprimere bisogni, necessità, insoddisfazioni, voglia di cambiamento e di mettere in pratica egli stesso questo cambiamento.

Sono persone pronte a rompere con il passato, se qualcosa non piace; a cambiare, creando così la propria vita in ogni momento. Questo significa una costante evoluzione, crescita. Significa dare un senso a quel “durante” di cui parliamo in questi giorni affrontando il tema paura. A quel percorso che a volte è un sentiero sconnesso e impervio che ci può intimorire, ma che ci darà nuove opportunità, possibilità, energia.

La felicità quindi ci guida verso il futuro che desideriamo. Ci aiuta a realizzare chi siamo per davvero, senza accontentarsi mai, sempre inseguendo nuovi stimoli a crescere, migliorare, a fare qualcosa in più. Potremmo definirla anche come un sesto “senso” che a differenza degli altri agisce verso l’interno di noi stessi. Tornando ancora una volta alla paura, se chi è contento la teme e non la affronta, la persona felice la guarda in faccia e decide di correre il rischio, mettendosi in gioco per cambiare ciò che non gli va.

Chiudiamo con la dritta più importante in questo periodo particolare: non concentriamoci su troppe news, dati e numeri ma su ciò che noi possiamo fare ogni singolo giorno, a partire dal rispetto rigoroso di tutte le norme di igiene e prevenzione!

E tu, quali strategie o “tecniche” metti in atto per affrontare il cambiamento?

Se vuoi dirci la tua, lascia un commento sulla pagina facebook oppure inviami una mail:  ezio@dottoreziocosta.it

A presto, buona giornata e #staystrong!

Dott. Ezio Costa

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