Farmacista esperto in prevenzione e sani stili di vita, lifestyle coach certificato e specializzato in fitoterapia, Francesco Fratto studia da oltre 10 anni l’intestino e, integrando discipline e conoscenze diverse, ha individuato un programma particolare per migliorarne la salute a tutto vantaggio del nostro benessere generale.

Perché questo libro?

Perché… non c’era un libro così! L’idea è nata da un’esigenza che sentivo quotidianamente al lavoro: tante persone manifestano problemi intestinali, fondamentalmente di tipo disfunzionale, ovvero senza una patologia organica alla base, con sintomi non riconducibili ad una malattia. Spesso queste situazioni, sempre più frequenti, sono difficili da gestire perché manca un tassello, ovvero un approccio metodologico al benessere.

Così ho studiato le linee guida internazionali, che in effetti consigliano dieta sana, farmaci e integratori, cura dello stile di vita e gestione dello stress… però sono consigli vaghi che non entrano nello specifico e nella pratica!

Avendo fatto un percorso come coach insieme a Filippo Ongaro, ho cercato di capire come tradurre quanto appreso nella vita quotidiana di chi ha queste problematiche, arrivando a studiare e mettere a punto una “scala del benessere”. Punto fondamentale è la grande differenza tra come siamo geneticamente e i ritmi che ci impone la società: questa discordanza evolutiva crea un gap che si esprime in questi sintomi.

Dopo una prima parte in cui si approfondisce la conoscenza sull’anatomia e il funzionamento di questo organo, un po’ trascurato ma fondamentale, il libro ci guida in un viaggio “verso la migliore versione di sè”, all’insegna di una domanda cruciale: tutta colpa dello stress?

Sì, questo è un quesito fondamentale. Sempre più emerge una focalizzazione molto segmentata come medicina: attribuiamo i sintomi ad un disturbo come l’intestino irritabile, mentre in realtà si tratta di un’alterazione nell’asse intestino-cervello… ecco perché spesso, modificando soltanto la dieta, non si hanno benefici concreti. Non dobbiamo perdere di vista il fatto che il corpo è un organismo complesso che funziona in sincronia, in un equilibrio (omeostasi) delicato che, se alterato, dà segnali di allarme. Ecco che lo stress si rivela un fattore scatenante, perché va a destabilizzare questa connessione intestino-cervello.

Vediamo allora questo programma in 4 step, che hai definito “scala del benessere”:

1 – Sonno

2 – Cibo

3 – Movimento

4 – Respirazione

1 – Sonno (“la giornata inizia la sera prima”): come ci ricorda Matthew Walker, grande studioso del sonno, cerchiamo di mantenere gli stessi orari sia per andare a dormire che per svegliarsi, cercando di riposare almeno 7 ore; rispettiamo il ritmo circadiano della giornata, a partire dal risveglio quando è importante ricevere la luce del sole (che stimola poi alla sera la produzione di melatonina).

Attenzione al caffè (ideale limitarsi a 2/3 al giorno entro le 14), perchè la caffeina va ad alterare la qualità del sonno (anche in chi dice di non risentirne); infatti inibisce l’adenosina che è un sonnifero naturale: così ci sentiamo più svegli, ma finito l’effetto “si crolla” e si ricorre di nuovo al caffè, innescando un circolo vizioso che porta ad assumere eccessi di caffeina (con tutti gli effetti collaterali che ne derivano).

2 – Alimentazione: assumiamo più fibre, importanti anche per chi ha problemi intestinali (prima è importante curare l’infiammazione, poi vanno reintrodotte perchè è proprio la fibra che protegge l’intestino!). L’alimentazione è “un vestito da creare su misura” del nostro microbiota, terzo elemento dell’asse intestino-cervello.

3 – Movimento: non è necessario andare in palestra o fare attività intensa, è sufficiente una bella camminata al giorno (possibilmente a passo sostenuto) e qualche esercizio muscolare da fare, anche nei ritagli di tempo se siamo super indaffarati, in ufficio o in casa.

4 – Respirazione: tendiamo a sottovalutarla, ma è importante anche per la gestione dello stress; va fatta con il naso, perchè respirando con la bocca il respiro accelera, mentre col naso rallenta e questo permette di utilizzare sempre meglio il diaframma, muscolo prezioso che tende ad essere contratto in tutti noi, creando varie problematiche. Un valido aiuto per migliorare la respirazione è la meditazione.

 Ti soffermi anche sul capitolo Nutraceutica, cioè l’integrazione alimentare…

Certo, perché bisogna fare attenzione a non scegliere gli integratori senza la guida di uno specialista: questi prodotti, proprio come l’alimentazione, vanno valutati e calibrati come fossero dei “vestiti su misura”, a seconda delle personali esigenze. Prendiamo ad esempio, parlando appunto di intestino, i probiotici: possono rappresentare una buona risorsa, ma non vanno mai presi senza indicazione perché possono risultare inutili o a volte controproducenti.

 Un consiglio in chiusura…

Impariamo a fare prevenzione vera: non aspettiamo di dover assumere farmaci, ma cerchiamo di prevenire problemi e disturbi curando lo stile di vita e ricordiamo che l’invecchiamento va “curato”… senza aspettare che ci porti ad ammalarci!

Per finire, vorrei sottolineare che non è importante solo la conoscenza, ma anche appoggiarsi ad esperti che sappiano aiutarci nel modo giusto.

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