I dati sono così eclatanti che ormai si parla di “microbiota revolution” e che, in medicina, si comincia a distinguere tra pre e post era del microbiota. Mi riferisco alla consistente mole di studi e ricerche riguardanti la composizione della flora batterica intestinale, una “rete” di microbi il cui equilibrio e salute svolgono un ruolo decisivo per il benessere di tutto l’organismo. Qualche dato tra i più rilevanti emersi dagli ultimi approfondimenti. Il microbiota, è comprovato, educa e controlla il sistema immunitario: favorendo il corretto metabolismo e assorbimento dei nutrienti, ci protegge dall’invasione degli agenti patogeni (cioè dai fattori che ci fanno ammalare). Recenti studi confermano che svolge funzioni regolatrici a livello di sistema endocrino e nervoso. È accertata anche la stretta correlazione tra alterazioni del microbiota e maggior rischio di sviluppare obesità, diabete, patologie autoimmuni o anche neurodegenerative.

…un microbiota “forte”, composto da una grande ricchezza di geni, con tutte le componenti in equilibrio, è capace di far funzionare al meglio metabolismo e difese immunitarie a beneficio di tutto l’organismo

Va citato poi un nuovo filone, a mio avviso molto interessante, che sta dando nuova luce sulle cause di molte malattie: è quello relativo alla composizione del microbiota del bambino. Si è scoperto che nei primi anni di vita (entro i 4/6 anni) avviene un vero e proprio “imprinting genetico” del microbiota, che determinerà il nostro stato di salute futuro. Lì è scritto insomma se siamo predisposti a sviluppare o meno alcune patologie. Si tratta quindi di una fase cruciale nella vita di un individuo, in cui vanno evitati tutti i fattori che possono impedire la formazione del giusto e sano microbiota. Quali? Si sapeva già degli effetti negativi dell’uso protratto di antibiotici o di un’alimentazione poco equilibrata, ma si ipotizza ora anche un’influenza dello stress psicologico (dovuto a varie cause quali anche la conflittualità tra i genitori).

Tutti elementi che possono indebolire il microbiota, che diventa vulnerabile agli attacchi di agenti patogeni colonizzatori: “nemici” in grado di prendere il sopravvento generando una malattia. Al contrario di un microbiota “forte”, cioè composto da una grande ricchezza di geni, con tutte le componenti in equilibrio tra loro, capace di far funzionare al meglio metabolismo e difese immunitarie a beneficio di tutto l’organismo! Val la pena allora di ripassare le dritte fondamentali per l’equilibrio di questo prezioso insieme di microorganismi, così determinante per il nostro star bene. Tuteliamolo prima di tutto dal punto di vista nutrizionale, con la scelta di cibi mirati ad incrementare le specie batteriche benefiche come prebiotici, probiotici, cibi fermentati, identificati come sostanze “amiche” dell’intestino. Sulla base di una dieta varia ed equilibrata, privilegiamo quindi lo yogurt e le fibre vegetali di frutta e verdura, ricorrendo a specifici integratori se necessario (sempre su consiglio del nostro medico!).

…nei primi anni di vita avviene un vero e proprio “imprinting genetico” del microbiota, che determinerà il nostro stato di salute futuro

E mettiamoci (o restiamo!) in movimento! L’ulteriore monito arriva da un fresco studio della San Francisco State University. I ricercatori hanno reclutato una quarantina di persone intorno ai 30 anni per esaminare la loro capacità cardiorespiratoria sotto allenamento, oltre che per sottoporle a specifiche analisi sulla composizione corporea (massa grassa-massa magra) e sulla composizione batterica intestinale. Incrociando queste informazioni con i dati sull’alimentazione seguita dall’atleta durante il periodo di ricerca, il team ha studiato i rapporti tra batteri buoni e cattivi e il modo in cui l’esercizio fisico regolare possa influenzare questi fattori, valutando anche la salute intestinale complessiva dei partecipanti. Dai risultati è emerso in modo inconfutabile che gli sportivi dotati di una migliore capacità cardiorespiratoria avevano, a livello di microbiota, elevati tassi di batteri benefici. In particolare un ceppo specifico che aiuta a mantenerne il rivestimento intestinale più forte e sigillato… a prova di aggressioni nemiche! Quindi, bando alla sedentarietà (nociva per mille altri motivi!). Non servono performances straordinarie, anzi l’ideale è un’attività fisica moderata ma regolare, con cadenza se possibile quotidiana. Bastano 20/30 minuti di passeggiata, pedalata, corsa blanda ogni giorno. A tutto vantaggio di questo ormai (giustamente) famoso microbiota e delle sue importanti funzioni per il nostro benessere, di oggi e domani.

Ezio Costa

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