A tu per tu con il “veterano” Dottor Vinicio Costa, che ci racconta il suo lungo viaggio insieme alla Clinica, svelandoci anche sogni, passioni, valori a cui non rinuncia.

Buongiorno Dottore, può raccontarci il suo lungo percorso professionale?

Conosco Ezio Costa fin dal ’98, quando lavorava ancora nello studio di Lugagnano… In quegli anni stavo finendo la specializzazione in Chirurgia generale, frequentando l’ambulatorio mi sono appassionato sempre più a questo settore e pian piano ho realizzato che poteva essere questa la mia strada: posso tranquillamente dire di aver visto nascere e crescere questa realtà! Attualmente mi occupo di Endodonzia, Conservativa e Protesi.

Ha sempre desiderato di diventare un medico, un odontoiatra?

Come tutti i bambini da piccolo avevo tanti sogni! La cosa che li accomunava era il desiderio di poter fare qualcosa per fare star bene gli altri: nel tempo si è consolidata in me l’idea di fare il medico, perché mi pareva fosse la strada più giusta per poter realizzare il mio sogno. In seguito mi sono specializzato in Chirurgia generale e poi mi sono appassionato sempre più all’Odontoiatria mettendo a disposizione le mie conoscenze per il bene dei pazienti.

 

Ci sveli quali sono i lati più belli e quelli più difficili del suo lavoro…

Io credo che il segreto della felicità sia in fondo molto semplice: poter fare quello che piace e stare con le persone a cui si tiene

La cosa più bella è proprio “fare il medico”, il dentista: mi piace questa professione perchè mi permette di essere a contatto con persone che si rivolgono a me e che cerco di aiutare mettendo a disposizione la mia conoscenza ed esperienza… e riuscirci mi rende felice.
Il brutto? È quando non posso farlo come vorrei in maniera serena: dover cozzare con la burocrazia, gestire incombenze che non mi competono e distolgono dalla propria vera passione. Troppo spesso noi medici dobbiamo “trasformarci” in avvocati o consulenti fiscali: non lo trovo giusto, vorrei fare il medico al 100% ma al giorno d’oggi non è così facile.

Se dovesse dare un consiglio a un ragazzo che vuole intraprendere la sua strada?

Direi soprattutto umiltà, onestà, trasparenza, piedi per terra. Avere sempre sete di imparare e migliorare, non credersi mai “arrivati”, non esitare a chiedere consigli, se serve! Accettare le critiche ed imparare dai propri sbagli. Essere sempre se stessi, mai fingere per avere il consenso degli altri, ricordando che qualsiasi cosa facciamo ci sarà sempre chi approverà e chi criticherà, l’importante è essere contenti di ciò che si fa… questo vale in tutti gli ambiti della vita e soprattutto in questa professione.

A proposito dei rapporti con gli altri… quanto conta l’empatia con i pazienti, punto fondamentale ribadito dal dottor Costa?

L’empatia è vitale direi, è un concetto alla base di tutto, di ogni trattamento: il primo impatto, il primo approccio è importantissimo, perché è in quel preciso momento che si creano le basi per costruire tutto il rapporto con il paziente. L’ascolto, il dialogo sono chiavi fondamentali per entrare in empatia con l’altro: bisogna valutare attentamente le caratteristiche di ciascun paziente, fare attenzione anche alle più piccole sfumature, cercare di sintonizzarsi in funzione di quello che capiamo di lui o lei. È fondamentale far sì che quella persona sia serena, a suo agio… e non è sempre facile!

In tutto questo mi ha aiutato molto lavorare per anni in ospedale, in Chirurgia, a contatto con molte persone che vedevano “scivolare dalle mani” la loro vita: ringrazio sempre Dio per questa opportunità che mi ha fatto crescere moltissimo, umanamente e professionalmente, dandomi una concezione della vita molto particolare, che mette al centro di tutto le persone con i loro problemi, paure, aspettative: ed è bello poter fare qualcosa per loro, poterle fare star meglio.

Dalla sua lunga esperienza in Clinica, quali ne indicherebbe come punti di forza? Dove invece si potrebbe migliorare?

Al primo posto metterei la sinergia tra le persone che lavorano e tra i vari settori, un fattore che si percepisce nettamente. E poi l’energia vulcanica, la grande passione che il dottor Costa trasmette alle persone, ai collaboratori che intendono coglierla e metterla ogni giorno nel lavoro che fanno.

Dove migliorare? Con una comunicazione più efficace tra noi: a volte questo aspetto viene un pochino trascurato, non per volontà ma per mancanza di tempo… invece, anche se è difficile, credo bisognerebbe trovare qualche spazio in più per confrontarsi, dialogare, condividere eventuali problemi: un’occasione sempre preziosa per crescere e migliorarsi. La mia naturalmente vuole essere una critica costruttiva, proprio perché credo nell’importanza del dialogo, del mettersi in discussione, di voler migliorare… anche perché tengo moltissimo a questa realtà che per me è una vera e propria famiglia!

…bisogna valutare attentamente le caratteristiche di ciascun paziente, le più piccole sfumature, cercare di sintonizzarsi in funzione di quello che capiamo di lui o lei

Ci racconta le passioni che coltiva… nei pochi ritagli di tempo libero?

La mia prima passione è la famiglia, sempre al primo posto: ogni momento libero è dedicato ai miei due figli e a mia moglie (siamo insieme fin da ragazzini!). Anzi, se non riesco a seguirli come e quanto vorrei mi arrabbio con me stesso, anche se a tenermi lontano è proprio la mia professione…

Hobby? Nonostante il poco tempo libero ne avrei tanti, che purtroppo non sempre riesco a seguire! Tra i primi la BMX, passione condivisa con mio figlio, che seguo nelle sue gare dappertutto. Di questo sport mi piace soprattutto il fatto che ti permette di stare a contatto con ragazzi e non, spinti da una sana voglia di divertirsi. Da un paio di anni sono anche il referente del settore nel Comitato Regionale Veneto Fuoristrada: così posso trasferire nella pratica il mio entusiasmo per questo sport! Poi mi piace suonare la chitarra, ascoltare un po’ tutta la musica, leggere, vedere film, documentari, perché credo siano tutte espressioni di vita. Un’altra passione che mi accompagna da sempre è quella per l’informatica.

Amo stare nella natura, fare passeggiate, godermi bei paesaggi: fa sentire davvero vivi. Adoro viaggiare, anche se la paura dell’aereo mi blocca un po’! Insomma mi piace fare tutto ciò che stimola i sensi, perchè sono convinto che quello che siamo e diventiamo sia il frutto della loro elaborazione da parte del nostro cervello, perciò è importante fornirgli quanti più stimoli possibile!

Per conoscerla ancora meglio: un suo pregio e un suo difetto…

Preferisco ribadire quelle che sono le mie caratteristiche… e lasciare agli altri il compito di ritenerle pregi o difetti! Cerco di essere me stesso, nel bene e nel male, rispettoso degli altri anche quando non ne condividendo le idee,  sincero a costo di risultare antipatico per questo, senza mentire mai. Ascolto prima di parlare, medito sempre prima di prendere una decisione (a volte anche troppo).
Credo di essere altruista fino a sacrificare a volte me stesso, così questo pregio si trasforma a volte in un difetto… Ho un concetto molto alto dell’amicizia: per me è un valore sacro da non tradire mai, per questo la do solo a pochi, perchè credo siano poche le persone di cui ti puoi davvero fidare… Non sarà mai mio amico chi è falso, arrogante, prepotente, chi critica in modo distruttivo e chi non è disposto al dialogo. Confronto e rispetto reciproco sono per me valori fondamentali.

Obiettivi, progetti personali o professionali?

Semplicemente continuare a lavorare con tutto l’impegno e la passione che ho, fare quello che mi fa star bene, serenamente, sempre tenendo presenti i miei limiti e chiedendo aiuto se ne ho bisogno… senza smettere mai di voler migliorare per mettere a disposizione degli altri la mia conoscenza.
Io credo una cosa, che il segreto della felicità sia in fondo molto semplice: consiste nel poter fare quello che più piace e stare con le persone a cui si tiene… per me sta tutto qui.

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