Oggi facciamo due chiacchiere con la dottoressa Rosa Cucurullo, che in Clinica si occupa di allineare sorrisi… piccoli e grandi!

Dottoressa, partiamo dall’inizio: qual è il momento ideale per sottoporre i bimbi ad un primo controllo?

L’ideale è fissarlo intorno ai  4 anni, anche se di solito a quest’età è ancora presto per intervenire. Questa fase costituisce un’ottima occasione di prevenzione, utile per cominciare a dare ai bimbi istruzioni di igiene orale e norme sull’alimentazione; se presenti, si intercettano le prime carie e vengono evidenziate le eventuali malocclusioni.

A che età, solitamente, si può intervenire?

Non si può generalizzare perché ogni caso richiede uno specifico trattamento che va studiato e programmato dopo un’accurata diagnosi. Di solito, comunque, per un intervento con apparecchi si attende fino ai 5/6 anni, quando compaiono i primi molari permanenti e quando i bambini cominciano ad essere collaborativi. A quest’età si interviene spesso per problemi di tipo ortopedico, come ad esempio la contrazione del mascellare superiore (palato stretto), problema che sarebbe difficile correggere in modo altrettanto efficace in età avanzata. I trattamenti spesso vengono suddivisi in step: a fasi attive di trattamento si alternano periodi di monitoraggio della permuta e della crescita scheletrica, per poi riprendere il percorso durante il picco di crescita puberale o una volta completata la dentatura permanente.

Quali i problemi ortodontici riscontrati più frequentemente nei bimbi?

Si riscontra spesso la contrazione del mascellare superiore, detta appunto palato stretto, associato a carenza di spazio per l’eruzione di tutti i denti. Ci sono poi casi di morso crociato, che può determinare deviazioni della mandibola predisponendo a una crescita asimmetrica, mentre si parla di morso inverso quando c’è una crescita mandibolare in eccesso. Frequente è anche il morso aperto, spesso causato da abitudini viziate come la suzione protratta del ciuccio o del pollice o da fattori funzionali come la deglutizione atipica o la respirazione orale. Possiamo avere poi malocclusioni di seconda classe, con denti superiori sporgenti (detti da coniglietto) in cui si consiglia un intervento precoce per ridurre il rischio di traumi, frequenti a questa età. Inoltre, riscontriamo spesso la perdita prematura di denti da latte per carie o traumi, casi che richiedono di mantenere gli adeguati spazi per la crescita dei denti permanenti.

E per quanto riguarda gli adulti? Si è sempre in tempo per risolvere problemi trascurati negli anni?

Sono sempre di più gli adulti che si rivolgono all’Ortodontista con il desiderio di un bel sorriso, ma anche di un’occlusione più stabile e di una masticazione più bilanciata: quindi per motivi estetici ma anche funzionali. In alcuni casi, in età adulta si presenta l’esigenza di gestire al meglio gli spazi per poter riabilitare con protesi i denti mancanti. Intervenire per allineare i denti è sempre possibile, a qualsiasi età, purchè non ci siano problemi parodontali: i tessuti di sostegno quindi devono essere in buone condizioni. 

…Sono sempre di più gli adulti che si rivolgono all’Ortodontista con il desiderio di un bel sorriso

Certo, va considerato che gli obiettivi e i margini di intervento sono ridotti rispetto a quelli di bambini e adolescenti, in quanto le basi scheletriche sono ormai definitivamente strutturate: per correggere difetti di maggior entità può rendersi necessario un intervento di chirurgia ortognatica, con l’obiettivo non solo di riallineare i denti ma anche di riportare in equilibrio le basi scheletriche dei mascellari.

Quanto è importante il primo approccio con i bambini, anche in ottica di accettazione dell’apparecchio?

È fondamentale! Io cerco sempre un approccio giocoso con loro, affinché le visite non siano fonte di stress e per costruire un rapporto di fiducia che si tradurrà positivamente in termini di collaborazione. Sia in fase di colloquio che durante i controlli, dedico molto tempo a spiegare ai piccoli pazienti il modo giusto di prendersi cura dei propri denti attraverso l’uso dell’apparecchio. L’obiettivo è che i pazienti, a tutte le età, siano motivati e partecipi: per questo nelle fasi iniziali mostro loro immagini di trattamenti simili a quello che dovremo affrontare, mentre per mantenere vivo il coinvolgimento durante i controlli successivi confrontiamo assieme foto e radiografie che mostrano i cambiamenti avvenuti. Sono convinta che, soltanto se pienamente consapevole delle varie fasi del trattamento, un paziente possa essere davvero collaborativo.

Qual è la durata indicativa di un trattamento?

Dipende da molte variabili, come gli obiettivi, il problema da trattare e l’età del paziente: in generale come tempistiche si va dai 6 mesi ai 2/3 anni circa. Come già accennato, più è precoce l’intervento tanto maggiore sarà il margine di riuscita: intercettare precocemente un problema ortodontico consente di intervenire al momento giusto della crescita, quando si può ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo biologico.

Quali le conseguenze che possono insorgere se vengono trascurati problemi ortodontici?

Alcune disarmonie dentali e scheletriche, se trascurate, possono richiedere poi una terapia più lunga e complessa in età adulta, con la dentizione permanente: questo significa anche una maggior probabilità di ricorso ad estrazioni o interventi più invasivi come la chirurgia ortognatica.

Spesso ai trattamenti ortodontici viene affiancato un percorso di Logopedia…

Sì, i risultati possono migliorare notevolmente, specie nei casi di bimbi con deglutizione atipica (lingua che spinge sugli incisivi, “ricordo” della deglutizione dei lattanti) spesso associata a disfunzioni quali la respirazione orale (respiro a bocca aperta che ostacola la chiusura delle arcate dentarie e obbliga la lingua in posizione scorretta). Da qui possono derivare alterazioni dento-scheletriche come palato ogivale, morso aperto, denti sporgenti, ma anche disturbi della fonazione e alterazioni posturali. Ecco che il logopedista corregge queste anomalie con esercizi mirati alla rieducazione della muscolatura facciale e linguale, importanti anche per mantenere i risultati della terapia ortodontica evitando rischi di recidive. E’ necessario, insomma, un approccio multidisciplinare: sempre più si abbina anche l’osteopatia nel caso di eventuali disarmonie scheletriche e muscolari.

Ortodonzia, denti allineati

Da quanto lavora con il dottor Costa? Quali ritiene siano i punti di forza della Clinica?

Sono qui da oltre due anni e posso confermare che la Clinica vanta un team davvero affiatato, formato da professionisti molto validi: questo rappresenta, a livello personale, un forte stimolo al confronto e al costante aggiornamento. Al tempo stesso ci offre la possibilità di dare il meglio del servizio ai pazienti, specie in casi complessi che richiedono la miglior sinergia tra le conoscenze e le competenze di dei diversi specialisti.

L’aspetto più bello e quello più difficile del suo lavoro…

Il sorriso è un tesoro che va costruito, e custodito, fin da piccolissimi!

L’aspetto più complesso è proprio quello di gestire pazienti in crescita: a volte è difficile fare previsioni precise, ed è fondamentale in ogni fase rivalutare continuamente tutti i parametri. Ci sono poi casi oggettivamente complessi in termini operativi o difficili da gestire per la scarsa collaborazione del paziente. La difficoltà aumenta poi quando ai disallineamenti dentali si aggiungono problemi scheletrici o articolari. Il lato più bello è sicuramente quello di dare la possibilità a tutti di ricostruire il proprio sorriso: è una grande soddisfazione… I sorrisi che mi regalano i pazienti al termine del percorso terapeutico sono la miglior gratificazione!

Ci svela una curiosità, un hobby extra-lavoro?

Ho tre grandi passioni: la corsa, il nuoto e la fotografia… ma adesso che sono mamma di 2 bimbi piccoli, purtroppo sono tutte momentaneamente in “stand-by”!

Da mamma a mamma, allora… un consiglio in chiusura.

Non aspettate troppo per fissare il primo controllo, perché un intervento precoce è un’ottima base per la salute e il benessere futuro dei nostri bimbi. Il sorriso è un tesoro che va costruito, e custodito, fin da piccolissimi!

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