Oggi conosciamo la Dottoressa Rosa Siliotto, Logopedista e Neuropsicologa.

Come ha conosciuto la Clinica e quali ritiene siano i suoi punti di forza?

La proposta di collaborazione mi è arrivata proprio dalla Clinica e io ho accettato con entusiasmo… Il punto di forza maggiore di questa realtà secondo me è la sinergia tra i vari specialisti: nel mio caso la sincronia con ortodontista e osteopata rappresenta un vantaggio notevole, perché in questo ambito non è possibile svolgere un lavoro univoco, è fondamentale invece lavorare in maniera sinergica. Come ribadisco spesso, in qualsiasi trattamento ortodontico non c’è possibilità di recupero funzionale se non con l’affiancamento di Osteopatia e Logopedia.

Può spiegarci perchè è così importante questa sinergia?

…La cosa più bella è il contatto con gli esseri umani, la ricchezza che mi deriva dal contatto con le persone, soprattutto perché con il mio lavoro ho la fortuna, l’opportunità di conoscerle nella loro vera essenza

Perché la lingua è un elemento fondamentale, un muscolo potente, il primo responsabile dell’allineamento dentale corretto, dell’allineamento posturale, della convergenza oculare e di molto altro: se non si interviene in modo efficace da questo punto di vista non può esserci soluzione ottimale e definitiva, anzi i denti tendono progressivamente a tornare nella posizione scorretta. Addirittura, come conferma anche la mia esperienza, se si interviene con Logopedia e Osteopatia prima dei 5-6 anni, e se le cause del dismorfismo occlusale non sono attribuibili ad altre problematiche (patologie genetiche, problemi respiratori o rinosinusali), spesso poi l’Ortodonzia non è più necessaria.

A proposito di bimbi: quando possono emergere le prime avvisaglie di eventuali problemi?

Prestissimo, addirittura a pochi giorni di vita! Può sembrare prematuro, eppure il primo segnale di futuri problemi può essere infatti la difficoltà di suzione: alcune mamme mi portano i loro bimbi appena nati, proprio perché faticano a succhiare correttamente. Io lo sottolineo sempre… la Logopedia può intervenire e aiutare da 0 a 100 anni!

Quali le problematiche più frequenti che affronta?

Mi occupo prettamente di varie patologie che riguardano sia l’età evolutiva che l’adulto, dalla disfagia (problemi di deglutizione) a situazioni di disartria, afasia, disprassia o aprassia dello speech, TCE (traumi cranio encefalici); seguo tutte le problematiche neuropsicologiche, del linguaggio e della comunicazione: quindi casi piuttosto complessi e anche molto gravi. In età evolutiva mi occupo moltissimo di terapia miofunzionale, problematiche della comunicazione e del linguaggio (DSL), disturbi specifici dell’apprendimento, balbuzie. Ho scelto di non occuparmi di autismo e di sordità, in quanto negli ultimi 20 anni non ho seguito una formazione specifica in merito.

Quanto è importante l’empatia con i suoi pazienti?

…l’empatia ci fa rendere conto del mondo dell’altro, è la base per ogni forma di relazione d’aiuto: richiede di entrare nel mondo dell’altra persona come se fossimo noi stessi, così che si possa meglio comprendere com’è essere quella persona che cerca il nostro aiuto

E’ fondamentale… Non è più sufficiente per un logopedista possedere elevate capacità tecniche in merito alla sua professione o una ricca esperienza in un determinato campo… Saper fare bene il proprio lavoro (disporre delle competenze tecniche) è il minimo che viene richiesto e dato per scontato: sono gli aspetti legati alle competenze relazionali a fare la differenza, a rendere un medico quello che si può definire un “professionista eccellente”.

L’empatia comporta che il logopedista sia sensibile, momento per momento, al cambiamento dell’esperienza di quella persona che si rivolge a lui/lei per cercare aiuto. Perché l’empatia ci fa rendere conto del mondo dell’altro, è la base per ogni forma di relazione d’aiuto: richiede di entrare nel mondo dell’altra persona come se fossimo noi stessi, così che si possa meglio comprendere com’è “essere quella persona” che cerca il nostro aiuto.

Proprio per questo ho deciso di intraprendere un percorso di formazione come Gestalt Counsellor: una scuola quadriennale che ho svolto a Milano negli anni 2000/2004, che è stata, in primis, un percorso personale. Il Counsellor è infatti un “operatore d’aiuto”, un agevolatore della comunicazione, interpersonale o intrapsichica, in tutte le situazioni che hanno a che fare con relazioni umane, da quelle professionali a quelle interpersonali, fino a quelle con sé stessi: questo tipo di formazione mi ha permesso di comprendere che noi (operatori sanitari) siamo semplicemente dei facilitatori di un processo di guarigione che la persona sta intraprendendo, perché ognuno ha dentro di sè gli strumenti e le risorse per potersi “curare”. Noi possiamo solo fornire la strada e la conoscenza!

Può rivelarci gli aspetti più belli e quelli più difficili del suo lavoro?

La cosa più bella è il contatto con gli esseri umani, la ricchezza che mi deriva dal contatto con le persone, soprattutto perché con il mio lavoro ho la fortuna, l’opportunità di conoscerle nella loro vera essenza, senza filtri, nella loro “umanità totale”, e questo mi dà una ricchezza impagabile. Ho la gioia di avere, dopo oltre 30 anni di lavoro, pazienti che ancora ricordano il percorso di terapia fatta e mi mandano auguri… l’empatia che nasce e che permette relazioni autentiche e profonde è qualcosa di straordinario.
L’aspetto difficile? Si tratta di un lavoro che richiede moltissimo tempo ed energia, per la preparazione specifica per ogni singolo paziente, perchè nessuno è uguale all’altro, oltre che naturalmente per la formazione e lo studio costanti…

E nei pochi ritagli liberi, c’è un hobby o una passione cui si dedica?

…in qualsiasi trattamento ortodontico non c’è possibilità di recupero funzionale se non con l’affiancamento di Osteopatia e Logopedia

Ne ho tantissime! Ogni tanto prendo degli spazi per me e mi dedico ai libri, al cinema, a spettacoli di teatro e danza: adoro tutto ciò che ha a che fare con l’arte e la bellezza, ne ho bisogno! Mi piace anche viaggiare, visitare mostre e vedere luoghi nuovi. Amo cucinare per la famiglia e gli amici. Ma la mia prima, vera passione è la pittura: sono un po’ in stand by in questo periodo ma conto di riprendere presto… perché dipingere è parte di me!

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