Laurea in Medicina e Chirurgia
Specialità in Odontostomatologia
Iscrizione Ordine Medici di Verona n. 4936

Può raccontarci il suo percorso professionale?

Mi sono laureato in Medicina nel 1985, specializzato in Odontostomatologia nel 1988/89; nell’89 sono stato assunto presso la Clinica odontoiatrica dell’Università di Verona, dove ho lavorato fino al 2003, prima come assistente e dal ‘92 come aiuto nella Clinica diretta dal Prof. Gotte. Ho sempre seguito il reparto Protesi, dove sono stato assistente prima del Dott. Fraccari e poi del Dott. Filippini, con cui ero responsabile della sezione Protesi. Contemporaneamente sono stato responsabile del settore urgenze dell’Ospedale. Sono stato poi Professore a contratto nel Corso di Laurea in Odontoiatria e nella Scuola di Specializzazione in Chirurgia maxillo-facciale. Già titolare di studio libero professionale, collaboro con la Clinica da gennaio 2021. Mi interesso principalmente di Odontotecnica, Chirurgia orale, patologia e trattamento delle articolazioni temporo-mandibolari, protesi fissa e mobile.

Credo moltissimo nel team… è proprio vero che l’unione fa la forza

Di cosa si occupa principalmente in Clinica?

In Clinica mi occupo prevalentemente di questi ambiti, anche se preferisco definirmi un “dentista globale” perché seguo anche la Conservativa, la Pedodonzia e gli altri settori; non mi focalizzo su un’unica specialità, non sono “mono-specialista” come molti miei colleghi al giorno d’oggi. Credo sia molto meglio avere un approccio globale e multifunzionale.

Come ha conosciuto il Dott. Costa, la Clinica?

Ci conoscevamo da tempo anche perché siamo quasi coetanei; poi 5-6 anni fa ho preso parte ad un corso di Academy di Estetica del Dottor Costa, dato che era un tema sempre più attuale (tornando all’approccio globale… mi sono interessato anche di questo) e frequentando il corso annuale, i contatti e la conoscenza tra di noi si sono via via approfonditi.

Cosa l’ha spinta ad accettare questa “sfida”?

E’ stato un percorso complesso, diciamo che si sono create varie condizioni, sia per noi che per il Dottor Costa, anche in seguito alla realtà che si è creata in quest’ultimo anno a causa dell’emergenza sanitaria… quindi abbiamo trovato un punto di incontro che potesse conciliare alcune esigenze sue e altre nostre. L’interesse di oggi è quello di unirsi per fare qualcosa di migliore e “più grande” insieme, andando incontro sempre meglio alle necessità dei pazienti, sempre più complesse e diversificate.

…mai ritenersi “arrivati”; se si guarda all’orizzonte, c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire ed imparare…

Quale ritiene sia il maggior punto di forza della Clinica?

Oltre al primo impatto “di immagine”, che è di grande modernità ed alta tecnologia, direi soprattutto l’armonia del team, che si percepisce chiaramente.

Qual è secondo lei il “segreto” di un team vincente?

Prima di tutto io credo da sempre moltissimo nel team, fin dagli anni ’91-97 quando ero titolare unico del mio studio, ma con collaboratori e studenti frequentatori. Poi dal ’97 quando ho aperto lo studio con il Dott. Filippini, ci siamo sempre circondati di collaboratori, non abbiamo mai lavorato da soli! L’unione fa la forza, ne sono fermamente convinto, del resto anche la natura ce lo insegna. La parte difficile è appunto creare un gruppo davvero affiatato e qui il ruolo fondamentale lo gioca il leader… se il leader riesce a creare armonia si possono ottenere risultati incredibili.

Questa nuova collaborazione potrà essere un valore aggiunto per i pazienti?

Ne sono convinto, altrimenti non avrei deciso di fare questo passo! L’importante è saper gestire bene questo momento delicato di transizione, creando gli equilibri necessari per avviare al meglio la nuova collaborazione. Ma sono convinto che per i pazienti ci sarà tutto da guadagnare, anche per l’ampliamento dei servizi e della professionalità che potremo offrire.

L’aspetto più bello e quello più difficile della sua professione.

L’aspetto più bello è sicuramente vedere la soddisfazione del paziente al termine di un trattamento, lungo o breve che sia! Dopo decenni di professione, notare che lavori fatti 20 o 30 anni fa sono ancora funzionali è la miglior conferma di aver fatto un buon lavoro!

Il lato più difficile invece… è il paziente stesso! Ognuno richiede un approccio diverso, quindi la difficoltà è sapersi adeguare ad ogni singolo paziente, creando empatia con ciascuno. Modulare il proprio carattere e personalità alle esigenze della persona che ci si trova davanti non è sempre facile… è una sfida nuova ogni giorno.

Obiettivi e progetti futuri?

A livello professionale, crescere ancora: ho molto da lavorare e migliorare per almeno altri 10 anni! E quindi prospettive di crescita, sviluppo, confronto ce ne sono moltissime… Ad esempio mi interessa molto l’ambito delle tecnologie digitali, che voglio approfondire, e qui ci sarà sicuramente la possibilità per procedere in questo senso. Sono convinto che non bisogna mai ritenersi “arrivati”; se guardi all’orizzonte, c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire!

…negli altri apprezzo la sincerità, non posso sopportare l’ipocrisia

Al di là del professionista: passioni, tempo libero?

Grazie ai miei genitori, ho avuto la fortuna e l’opportunità, fin da piccolo, di vivere tante diverse esperienze.

Una delle mie grandi passioni è sempre stato lo sport. Ne ho praticati tanti: volley, basket, tennis, rugby, nuoto e sci. Ecco, lo sci è il mio preferito, sono maestro di 1° livello internazionale, sarebbe potuta diventare la strada alternativa alla medicina: al 2° anno di università ero tentato di mollare per questo sport, ma i miei genitori mi hanno quasi imposto di proseguire gli studi… Mi era stato proposto di fare l’istruttore nazionale e chissà… magari ora vivrei in Canada sulle Montagne Rocciose (dove sono stato per fare heliski: un’esperienza straordinaria!).

Dal 2000 ho potuto poi sviluppare seriamente un’altra mia grande passione: l’enogastronomia. Sono così diventato Sommelier della Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori, Maestro assaggiatore formaggi Della Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio, Chocolate tester per la Compagnia Italiana del Cioccolato, Cavaliere dell’Ordine dei tartufi e vini pregiati di Alba, e anche esperto, nonché produttore di olio extravergine di oliva. Quindi mi dedico molto alla cultura alimentare organizzando degustazioni, serate ed eventi inerenti a questi argomenti. Assieme al territorio e al patrimonio artistico, credo che la cultura e la tradizione enogastronomica italiana siano uniche al mondo, e meritino pertanto di essere sempre più valorizzate.

Inoltre, credo fermamente al detto “siamo quello che mangiamo” e quindi che l’alimentazione sia fondamentale per vivere bene e a lungo. Quindi spero prossimamente di trovare il tempo libero sufficiente per poter dedicare tempo ed energie a questa mia grande passione.

Cosa apprezza e cosa non sopporta negli altri?

Apprezzo la sincerità, al contrario odio ipocrisia e disonestàNon sopporto chi non tiene fede alla parola data: per me è questione di rispetto per gli altri. Credo ancora nei “contratti” fatti con la stretta di mano e guardandosi negli occhi: l’onestà e la trasparenza, in ogni rapporto, sono per me alla base del vivere civile.

Ci sveli un pregio e un difetto…

Non è facile parlare di sé… Posso dire che gli altri vedono in me una certa rigidità, mi dicono che come primo impatto appaio duro e freddo… ma probabilmente è perché in quella fase sto “studiando” l’altro per capire cosa posso dare e ricevere. Ritengo di essere sincero e leale, le qualità che come dicevo apprezzo negli altri. Mi dicono che sono molto puntiglioso, preciso e ordinato: lo ritengo un pregio, ma per qualcuno forse può essere un difetto!

Vuole lasciare un messaggio o un saluto ai pazienti?

Quello che dico sempre ai miei pazienti e collaboratori: “la porta del mio ufficio è sempre aperta”! Questo per dire che sono sempre a disposizione per il dialogo, il confronto, lo scambio, la ricerca di soluzioni.

 

 

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