Ci racconti il tuo percorso fin qui?

Provengo dagli studi classici e mi sono poi laureata in Odontoiatria nel 2001. Ho seguito vari corsi di aggiornamento annuali, in particolare riguardo Conservativa, Endodonzia e Pedodonzia, ma anche di Protesi, Chirurgia, Implantologia e, come ultimo, un corso di Estetica col Dott. Costa. Quindi nella mia formazione ho spaziato un po’ a 360 gradi, penso sia importante avere una conoscenza ampia e sistemica nell’ambito delle scienze odontoiatriche.

Dopo la laurea ho lavorato presso la Clinica odontoiatrica dell’Ospedale di Borgo Trento, per imparare a mettermi in gioco “in prima linea” e con casistiche complesse, poi ho sempre selezionato con attenzione gli studi odontoiatrici in cui ho lavorato per avere a disposizione le principali innovazioni nell’ambito dei materiali e un percorso continuo di apprendimento, così da offrire al paziente il massimo.

Dal 2002 ho collaborato, tra gli altri, con lo studio dei Dott. Alessandro Fanti e Paolo Filippini, arrivando qui in Clinica insieme a loro a fine 2020.

In questo lavoro è fondamentale volersi sempre mettere in discussione, imparando cose nuove con umiltà e impegno

Cosa ti appassiona di più del tuo lavoro?

Ultimamente mi sono dedicata all’Estetica del sorriso, abbinata in particolare alla Conservativa.

L’obiettivo è cercare di essere il meno invasivi possibile, in particolare sui pazienti più giovani rispettando al massimo i tessuti, e negli altri casi, di dare a tutti la possibilità di accedere alle cure. I risultati sono ottimi, grazie in particolare alla qualità e performance dei nuovi materiali che oggi usiamo. Naturalmente, in alcuni casi, la protesi sarà indispensabile, per cui si utilizzeranno tecniche differenti. Recentemente sta riscuotendo nuovamente la mia attenzione la Chirurgia, “primo amore” e tema della mia tesi di laurea in Parodontologia.

Aspetti difficili nel rapporto coi pazienti?

Capita spesso di incontrare persone non “facili” con cui entrare in empatia, ma devo dire che generalmente non ho grandi problemi a riuscirci… mi ritengo abbastanza accomodante!

Ai pazienti vorrei dire di avere la massima fiducia in noi: abbiamo a cuore la loro salute e il loro benessere

E se non avessi fatto questo lavoro?

Sono sempre stata sicura di voler fare un percorso di tipo medico, ho sostenuto anche il test per Medicina per avere una via alternativa all’Odontoiatria; però per un po’ avevo pensato anche ad Economia aziendale, quindi tutt’altro ambito, anche perché la mia professoressa di matematica sosteneva avessi le doti per diventare una manager! Quindi c’è stata anche questa possibilità… ma alla fine la passione per la Medicina ha prevalso.

Che consiglio daresti ad un ragazzo o ragazza che voglia seguire le tue orme?

Intraprendere questa strada oggi è meno facile che tempo fa, perché i pazienti tendono ad essere molto più diffidenti, si fa fatica a convincerli che si propongono soluzioni per il loro bene, quindi ci vuole grande pazienza. Serve, inoltre, la tenacia di voler mettersi sempre in discussione imparando cose nuove con umiltà e impegno, sapendo che ci vuole tempo per raggiungere risultati di eccellenza. Così si acquisisce esperienza, che è fondamentale: manualmente si può essere eccezionali ma serve fare molta “pratica”, ricordando che siamo persone e dobbiamo gestire altre persone, i nostri pazienti.

Un consiglio invece ai pazienti…

Consiglierei di fidarsi un po’ di più di noi, pensando che facciamo il nostro lavoro con perizia e passione, e che il nostro obiettivo è aver cura della loro salute e del loro benessere.

Passioni?

Viaggiare: prima di avere i bambini viaggiavo tantissimo anche con mio marito che lo fa per lavoro, ora stiamo ricominciando… Il viaggio che ho nel cuore? La crociera sul Nilo, ma anche l’Australia, dove mi piacerebbe riportare i miei figli, mentre la meta che sogno ancora è la Polinesia francese.

Cibo preferito? Il pesce in generale.

Musica: ascolto un po’ di tutto ma… non mi piace quella attuale come rap e trap.

Cosa apprezzi e cosa non sopporti nelle altre persone?

Negli altri apprezzo molto la sincerità, per contro non sopporto falsità e ipocrisia, nonché i presuntuosi.

Qual è secondo te il maggior punto di forza della Clinica?

Sicuramente la multidisciplinarietà, la possibilità di fare un percorso davvero completo e sistemico per la propria salute e il benessere, grazie ai tanti specialisti a disposizione.

Un aspetto in cui stiamo cercando di migliorare è la comunicazione interna, siamo tanti e non è sempre facile raggiungere degli ottimi standard su questo. Ma ce la faremo!

Il segreto di un team vincente?

Secondo me, le chiavi sono una comunicazione efficace ma anche la condivisione di un’idea di base e valoriale per quanto riguarda l’approccio al lavoro.

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