LIVE di Giovedì 16 Aprile 2020

In questo periodo siamo come sempre a disposizione per le urgenze, ma soprattutto stiamo lavorando tantissimo ai nuovi protocolli e procedure per ottimizzare al meglio la sicurezza quando riprenderemo a pieno l’attività. Ci stiamo anche preparando a comunicarvi nel modo più chiaro queste nuove modalità: lo faremo a breve!

Oggi parliamo di  autorealizzazione, tema su cui gli studiosi di ogni tempo si sono concentrati e confrontati, concordi su un punto fondamentale: la nostra qualità di vita è strettamente correlata alla possibilità di soddisfare i nostri bisogni fondamentali.  

Tra le teorie più celebri elaborate ci sono quelle di Maslow, psicologo degli anni ’50 che teorizzava attraverso la sua Piramide lo sviluppo delle potenzialità dell’essere umano, e quelle di Antony Robbins che definì i famosi “6 bisogni umani”, 4 fondamentali quali certezza o sicurezza, varietà o incertezza, significato o importanza, amore o connessione e 2 che ci fanno volare alti e soddisfano lo spirito, cioè crescita (miglioramento) e contributo (agli altri, al mondo).

Sulla base di queste premesse, vorrei proporre un esercizio interessante, che sarebbe utile ripetere più volte nella vita e che può essere definito “la ruota della vita” (ci sono vari esempi che possiamo trovare su diversi libri o in rete). È uno schema formato da cerchi concentrici che partono da un centro che corrisponde allo 0% per arrivare al 100% alla circonferenza esterna e da vari spicchi con aree della nostra vita (dalla salute all’ambiente, dalla famiglia alla vita sociale, dal lavoro alle finanze, dalla crescita personale allo spirito). Possiamo crearlo a nostro piacere, inserendo le voci che preferiamo e colorando poi ciascuna area in base alla percentuale che riteniamo di aver realizzato.

Possiamo considerarlo una piattaforma da cui partire per raggiungere i nostri obiettivi, una sorta di “fotografia” di noi stessi in questo momento che ci dà la spinta a riflettere sulle nostre risorse e potenzialità che possiamo sfruttare per realizzare i nostri sogni e progetti. Una vera e propria mappa che ci può orientare e guidare verso la famosa “ricerca della felicità”.

Il secondo passaggio di questo esercizio riguarda proprio i “mezzi” che decidiamo di utilizzare (interni, che dipendono da noi o esterni). La qualità della nostra vita è direttamente correlata alla possibilità di soddisfare i nostri bisogni più importanti con l’utilizzo di mezzi interni. Se si basa invece su qualcosa che non dipende da noi, stiamo delegando ad altri la nostra felicità.

Ogni volta che scegliamo uno di questi mezzi dobbiamo porci tre domande fondamentali che lo identificano:

  • Mi fa star bene?
  • Mi fa bene?
  • Crea danni agli altri?

(un esempio: il fumo, che mi fa star bene ma non mi fa bene e crea danni anche agli altri).

Il terzo step riguarda infine l’obiettivo che ci siamo posti. Dopo averlo “messo a fuoco” dobbiamo definirlo precisamente, in base alla regola detta SMARTE, acronimo che sta per:

S come specifico (obiettivo ben preciso)

M come misurabile (verificabile sensorialmente)

A come alla nostra portata (realistico)

R come responsabilità (lo raggiungiamo sotto la nostra responsabilità)

T come temporalmente definibile (mi do un tempo preciso entro cui realizzarlo)

E come ecologico (rispettoso degli altri e del mondo)

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A presto,  #staystrong!

Dott. Ezio Costa

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